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La scuola che vorrei in una lettera

Una mattina Abramo Lincoln, 16° presidente americano dal 1861, ha fatto capolino nella 2D al Cfp Canossa di Lodi. Complice il prof Daniele Primavesi che, da un’idea di Stefania Maggio, ha proposto ai ragazzi una riflessione sulla lettera scritta da Lincoln al maestro del figlio per il primo giorno di scuola.

Un meraviglioso testo che recita così:

“..il mio figlioletto inizia oggi la scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po’ e desidero che sia trattato con delicatezza. È un’avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un’avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore. Vivere questa vita richiederà Fede, Amore e Coraggio. Quindi, maestro caro, la prego di prenderlo per mano e di insegnargli le cose che dovrà conoscere. Gli trasferisca l’insegnamento, ma con dolcezza, se può. […] Gli insegni, se possibile, quanto i libri siano meravigliosi, ma gli conceda anche il tempo di riflettere sull’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina.

Gli insegni ad aver fede nelle sue idee, anche se tutti gli dicono che sbaglia. Cerchi di infondere in mio figlio la forza di non seguire la folla quando tutti gli altri lo fanno. Lo guidi ad ascoltare tutti, ma anche a filtrare quello che ode con lo schermo della verità e a prendere solo il buono che ne fuoriesce […]. Si tratta di un compito impegnativo, maestro, ma veda che cosa può fare. È un bimbetto così grazioso, ed è mio figlio”. 

Parole che hanno profondamente colpito i ragazzi, invitati poi dal professore a scrivere una lettera personalizzata di proprio pugno.

Due gli esempi che meritano di essere riportati a rappresentare tutti in classe.

Gaia che ha chiesto “…vorrei che la scuola mi insegnasse a riconoscere gli errori, ma non cosa è giusto e cosa è sbagliato, perché questo dovrò capirlo io crescendo…vorrei che mi insegnasse a capire il valore delle cose tenendomi lontana dall’invidia e dalla falsità, da tutto ciò che potrebbe illudermi…vorrei infine che mi insegnasse ad avere il coraggio di essere me stessa, con i miei pensieri e le mie idee”.

Kaia scrive invece che a scuola vorrebbe “conoscere i valori della vita…imparare ad aiutare le persone in difficoltà e ad accettare l’aiuto altrui…ma anche ad avere voglia di insegnare e di imparare”.

E infine, un concetto molto importante per le giovani ragazze dei nostri tempi: “vorrei che mi insegnasse ad essere donna senza vergognarmi di ciò che rappresenta essere femmina, visti gli stereotipi di oggi”.

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